
Il sorriso
Come distinguere un vero sorriso di gioia da uno di circostanza? Guardiamo da vicino l’ esempio nell’immagine. Paul Ekman – professore di psicologia all’università della california ed esperto nello studio delle emozioni – nel suo libro “I volti della menzogna” analizza le espressioni facciali spontanee e quelle false e simulate dimostrando come le ultime siano caratterizzate da insorgenza più lenta, da asimmentria e da una persistenza inferiore o grandemente superiore a quelle spontanee. E’ famosa la distinzione tra sorriso simulato e sorriso spontaneo: nel primo interviene soltanto il muscolo grande zigomatico, che contraendosi solleva gli angoli della bocca mentre nel secondo interviene anche il muscolo orbicolare che disegna le tipiche rughe di espressione ai lati degli occhi. La maggioranza delle persone non è in grado di farlo “a comando”.
Detto così sembrebbe facile distinguere un vero sorriso di gioia da uno falso o di circostanza osservando semplicemente gli occhi del nostro interlocutore. In realtà, anche se il linguaggio del corpo tradisce spesso le vere emozioni, un bravo attore è in grado di simularle alla perfezione riportando alla mente, ad esempio nel caso del sorriso, un ricordo altamente positivo.
Una volta ho chiesto a Barbara Stanwyck il segreto della recitazione. Lei ha risposto: “Sii sincero. E se sai simularlo ce l’hai fatta. – George Burns
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