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Giornata mondiale della poesia

Le oche selvatiche

Non devi essere buono.
Non devi trascinarti ginocchioni,
pentito, per cento miglia attraverso il deserto.
Devi soltanto permettere a quel mite animale, al tuo corpo, di amare ciò che ama.
Parlami della tua disperazione, io ti racconterò la mia.
Intanto, il mondo va avanti.
Intanto, il sole e i chiari cristalli di pioggia
attraversano i paesaggi,
passano sopra le praterie e gli alberi dalle profonde radici,
sopra le montagne e i fiumi.
Intanto, le oche selvatiche, alte nel limpido cielo azzurro,
son di nuovo sulla rotta verso casa.
Chiunque tu sia, non importa quanto solo,
il mondo si offre alla tua immaginazione,
ti manda il suo richiamo come le oche selvatiche, aspro ed eccitante:
annuncia incessantemente la tua appartenenza
alla famiglia delle cose.

Le oche selvatiche – Mary Oliver

A parte l’inizio della primavera (che quest’anno è in realtà iniziata il 20, precisamente alle 17.57 italiane), il 21 marzo è anche la giornata mondiale della poesia.

E a te, che poesia sovviene alla mente?

Ognuno di noi ne ha più d’una, in base ai momenti della vita…

Se ti va, condividila qui sotto nei commenti, sarei felice di leggerla 🙂

Resilienza & tempi moderni

Mai come ora in tempi di recessione economica e crisi istituzionali si fa necessario che ognuno di noi sia resiliente e porti avanti i suoi obiettivi con spirito indomito e perseveranza, quasi fosse una sfida verso le circostanze. Siamo padroni delle nostre vite ed abbiamo possibilità di scelta, sempre, anche nelle situazioni più avverse. E’ il nostro sentirci coinvolti e impegnati che ci rende parte attiva di mutamenti e prese di decisione. A qualsiasi livello, dal più basso al più alto, e viceversa.
Nessuno escluso.
Quando ci coglie la netta sensazione di aver perso il controllo della situazione, o meglio, di non averlo mai posseduto… ricordiamo che stiamo rischiando di scivolare in un ottimo alibi per non sentirci responsabili, di noi, e degli altri.

E qualora l’orizzonte ci sembri talmente fosco da non distinguerne più i contorni… E che tutto concorra nel farci perdere la fiducia nel domani…

Chiediamo aiuto.

Ed apriamoci a qualcuno che ci ascolti veramente, che non proietti su di noi le sue personali  aspirazioni e/o angosce, per  raggiungere quelle risorse  nascoste nel nostro animo spaventato, ma che vivificano la luminosa scintilla d’oro: la speranza. 

 

Concludo citando un passo di Cunsuelo Casula, tratto dal libro “La forza della Vulnerabilità”.

La resilienza è la forza delle persone che, nonostante siano state ferite, si considerano non vittime ma utilizzatori delle proprie risorse e si preparano a recuperare le risorse necessarie per affrontare il futuro con speranza progettuale. La parola resilienza (dal latino resilire, rimbalzare) in fisica indica la proprietà dei materiali di riprendere la forma originaria dopo aver subito un colpo. In sociologia e psicologia evidenzia la capacità umana di superare le difficoltà della vita con elasticità, vitalità, energia, ingegnosità. Resilienza è l’abilità di superare le avversità, di affrontare i fattori di rischio, di rialzarsi dopo una crisi, più forti e più ingegnosi di prima: è l’abilità di superare le ingiustizie della vita senza soccombere.

Avatar, empatia e comunicazione online

avatarL’ uso degli avatar, es. quello qui a destra, rende la comunicazione online “piu’ umana” stimolando interattivita’ ed empatia.

Così ci dice una ricerca, condotta da Laramie Taylor (2010), che ha analizzato le risposte di Yahoo Answer, un servizio dove le persone si iscrivono per porre domande e replicare alle questioni più disparate.

Un primo studio ha analizzato 881 risposte a 132 domande, mentre il secondo ha esaminato la natura altruistica delle persone che hanno risposto e l’eventuale uso degli avatar su 125 risposte. Ed è emerso come in questo tipo di comunità virtuale l’uso degli avatar aumentasse considerevolmenete il coinvolgimento emotivo dei partecipanti, infatti gli utilizzatori ricevevano non solo un maggior numero di riscontri ma erano anche  espressi più empaticamente.

Il secondo studio ha invece evidenziato che chi era solito rispondere a quesiti con un avatar si caratterizzava per essere spinto da motivazioni interpersonali e altruistiche. I risultati sottolineano il potenziale valore aggiunto degli avatar come parte della interattività nei forum, infatti i siti nati per offrire supporto sociale ed aiuto, facilitando l’espressione e la condivisione delle emozioni, possono stimolare maggiormente la partecipazione offrendo ai propri utenti la possibilità di scegliere facilmente un avatar.

Le persone amano avere prova tangibile, sebbene solo virtuale, che esista davvero una persona dietro lo username con cui interagiscono online, un essere umano con le sue emozioni, esattamente come noi.

Fonti

1.

Taylor LD1. Avatars and emotional engagement in asynchronous online communication. Cyberpsychol Behav Soc Netw. 2011 Apr;14(4):207-12. PMID: 20969455. [PubMed] [Read by QxMD]

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