La balbuzie è come un iceberg
Comprendere le profonde ripercussioni emotive della balbuzie non è cosa facile, Joseph Sheehan – eminente terapeuta del linguaggio (USA) e balbuziente egli stesso – tempo orsono coniò la metafora dell’iceberg, utilissima a chiarire a chi è fluente gli aspetti paralizzanti sottesi al disturbo.
Quante volte non riusciamo a capire fino in fondo e restano evidenti soltanto gli aspetti “che si vedono/sentono?”
Nell’iceberg esiste una parte emersa, che nella balbuzie si esprime con blocchi e ripetizioni nel parlato, ma la massa più grossa è quella sott’acqua, non visibile. Ansia, imbarazzo, frustrazione, senso di colpa, rabbia trattenuta (perchè a me?), evitamento, nervosismo, umiliazione, sensazione di non avere il controllo della propria vita … Solo per citarne alcuni. Molte persone che balbettano costruiscono nel tempo questi meccanismi emozionali semplicemente spinti da necessità di sopravvivenza.
Prima che si scoprissero le componenti biologiche nella genesi del disturbo si è ipotizzato che le cause fossero da imputarsi a fattori emozionali, mentre ne sono invece una diretta conseguenza. Lo stile del pensiero subisce una sorta di programmazione e si stabilizzano strategie mentali controproducenti a forza di subire esperienze negative nelle relazioni e nella quotidianità, diventando una sorta di circolo vizioso che si autoalimenta. La paura del blocco causa stress che a sua volta produce una scarica di adrenalina, che inevitabilmente va ad influire nella performance, peggiorando la situazione. Credendo che la balbuzie sia un disturbo di origine psicologica chi balbetta subisce una sorta di giudizio sociale, che non può che implicare sensi di colpa, peggiorando la stima di sé ed il proprio senso di essere nel mondo.
Spesso questi aspetti mentali ed emozionali diventano più devastanti e dolorosi del disturbo stesso.
Un piccolo esempio: la balbuzie è per sua natura variabile in modo non prevedibile, ho sentito genitori o insegnanti affermare : “Vedi, basta uno sforzo di volontà. Se vuoi puoi non balbettare.”
Ricordiamo anche che ogni iceberg è diverso dall’altro, unico. Come unico al mondo è ogni individuo e come unico sarà il modo in cui la sua balbuzie si esprimerà e le manifestazioni che nel tempo si assoceranno ad essa.
Scrivi un pensiero